Alle 11:00 del 3 gennaio del 1954, settant’anni fa, la presentatrice Fulvia Colombo lesse dagli studi Rai di Milano il messaggio di inaugurazione delle trasmissioni televisive regolari del Programma Nazionale, l’attuale Rai 1. Fu il punto di arrivo di un processo di sperimentazione lungo e faticoso, durato più di vent’anni anche perché interrotto
dag li sviluppi della Seconda Guerra Mondiale, e questa data epocale rende più che mai interessante il progetto di questo concerto, dal quale è stato tratto un CD edito da , il quale verte essenzialmente su due tipologie di musiche scritte per la TV: quelle dedicate alla pubblicità e le sigle a servizio di programmi televisivi. Per quanto riguarda la musica degli spot pubblicitari, il riferimento è un mondo che al di là e prima dello scopo commerciale teneva sempre presente l’aspetto educativo del mezzo televisivo.
Pensiamo come era strutturato un “Carosello”: rispetto agli spot attuali ogni “pezzo” era di respiro più ampio, con durata di 1 minuto e 45 secondi, e la storia proposta doveva essere rigidamente separata e distinguibile dalla parte pubblicitaria (il “codino” di 30 secondi), e tra le immancabili bionde che ti invitavano ad acquistare un dentifricio o una birra ti godevi una storiella simpatica e gratuita quasi a guisa di risarcimento per la forzatura dei messaggi commerciali inseriti!.
Questo era tipico dell’etica di un’Italia non ancora assorbita dal consumismo, che vedeva i due principali schieramenti politici intenti a mitigare lo strapotere del mercato in virtù dei rispettivi e ferrei codici etici di appartenenza ( cattolico il primo, socialista il secondo ): e quanto i paesi anglosassoni reputavano incomprensibile e provinciale questa sorta di “manicheismo”!. Le musiche per gli spot erano poi molto spesso brani originali, cosa che ora difficilmente accade, e se si considera che ogni “Carosello” andava in onda una sola volta, si può avere un’idea della cura che si metteva nel lavoro proposto.
Anche nelle sigle dei programmi troviamo brani indimenticabili, come la sigla di “Rischiatutto” o il brano di Gianni Ferrio e cantato da Mina “Non gioco più” sui titoli di coda di “Milleluci”, così come anche la sigla finale “Conversazione” dello show “Sabato Sera” del 1967, composta da Bruno Canfora e cantata sempre da Mina.
Chi non ricorda poi la musichetta di “Casa Vianello” di Augusto Martelli? Tutte musiche originali, composte per questo scopo.
La Rai, infine, si superò nelle sigle di inizio e chiusura dei programmi con due brani che sono entrati nei ricordi indelebili di due generazioni: inizio trasmissioni con “Tutto cangia il ciel s’abbella” dal finale del “Guglielmo Tell” di Gioacchino Rossini e, per la fine delle trasmissioni, addirittura un brano di musica contemporanea: “Armonie del pianeta Saturno” di Roberto Lupi.
Cosa fare quindi con questi spunti musicali?.
I Maestri ci hanno insegnato che si può far buona musica anche partendo da temi semplici e popolari e trasformarli in parti di contrappunto, temi con variazione, medley e brani Jazz: to play, jouer, spiel, dicono Oltralpe… la musica non è forse giocare?
Quindi… giochiamo anche noi!
Elio Baldi Cantù
Per aprire i video cliccate qui:
1 – Pietro Boschi – Voce Narrante
2 – Inizio trasmissioni RAI – Dadaumpa
3 – Café Paulista – Lines – Talmone
4 – Almanacco del giorno dopo – All Blues
5 – Peroni
6 – Barilla
7 – Pastificio Barilla
8 – The Addams Family
9 – Casa Vianello – Fernet Branca
10 – 90° Minuto
11 – Rischiatutto
12 – Dufour
13 – Non gioco più
14 – Conversazione
15 – Lagostina
16 – Assolo di Alessandro Ravasini
17 – Loonely Tunes -The Simpson – Birdland
18 – Fine Trasmissioni RAI