L’Associazione Amici del Maria Luigia, in collaborazione con la Libreria Piccoli Labirinti, presenta, Domenica 19 Gennaio 2020 alle ore 17.00 presso il Teatro del Convitto Maria Luigia in B.go Lalatta 14 a Parma, “Antonia & Emily. Due diverse solitudini”, performance scenica con Paola Ferrari e Stefano Mazzacurati. Regia: Paola Ferrari. Improvvisazioni musicali e sonore: Fabrizio Chiari. Disegno luci e fonica: Mauro Casappa.
Sarà presente anche la Libreria Piccoli Labirinti con libri a tema.
La performance rientra nel calendario degli eventi promossi dal Convitto Maria Luigia nell’anno di Parma Capitale della Cultura.
Ispirata da due donne, icone della poesia femminile: Antonia Pozzi ed Emily Dickinson, la performance scenica è un o più in generale, alla creatività e al genio femminile, per mettere in luce come la solitudine, la sensibilità, la contemplazione della bellezza e della natura, la malinconia e perfino il dolore siano preludio ad alcune delle più alte espressioni artistiche. E, grazie all’intervento di Stefano Mazzacurati, psichiatra e scrittore, stimolare una riflessione su noi stessi, sugli sconfinati orizzonti di senso della solitudine, sulle inquietudini e “arcobaleni” dell’anima e sul rapporto psichiatria-letteratura.
Antonia Pozzi: milanese (1912 -1938), una delle voci più sensibili della poesia italiana del ‘900, morì suicida a 26 anni presso l’abbazia di Chiaravalle, chiedendo nell’ultima lettera ai genitori di essere sepolta a Pasturo, dove tuttora riposa ai piedi delle amate Grigne. Nonostante la brevità della sua vita ha lasciato più di 300 poesie, lettere e diari (purtroppo rimaneggiati dal padre, che in molte liriche eliminò la dedica all’uomo amato). La famiglia negherà la circostanza “scandalosa” del suicidio, attribuendo la morte a polmonite. Le sue poesie sono il diario più intenso della sua anima. “Un bruciare le sillabe nello spazio bianco della pagina” ebbe a dire Eugenio Montale, il primo ad averne colto in pieno il valore.
Emily Dickinson: americana (1830- 1886), una delle più grandi voci poetiche dell’Ottocento, a 23 anni decide di vestire solo di bianco e sceglie una vita solitaria e appartata. Proprio in quella situazione di “isolamento volontario” si rifugia nella contemplazione della natura, nella meditazione sul senso della vita e nella composizione di versi. La fine della vita terrena di Emily Dickinson sancirà la nascita del suo mito. Dopo la sua morte, infatti, la sorella scoprirà in un baule diverse centinaia di poesie scritte da Emily, raccolte in foglietti cuciti a mano con ago e filo. Poesie accostabili per bellezza e intensità a quelle di Whitman, Leopardi, Baudelaire.
Stefano Mazzacurati. Medico psichiatra e psicoterapeuta. Primario e Direttore di Servizio per oltre sedici anni. Già Professore a.c., Università di Parma e La Sapienza di Roma. Ha tenuto seminari su Psichiatria e Letteratura, Facoltà di Lettere di Parma. Membro International Pen Club. Ha svolto oltre trecento diversi interventi tra letture, conferenze e docenze. Autore di testi e numerose pubblicazioni di diffusione su periodici e quotidiani.
Paola Ferrari. Cultura e teatro sono le sue passioni, alle quali si dedica da anni con letture drammatizzate, spettacoli e performance teatrali, regia, in collaborazione con Enti, Istituzioni, Associazioni e Compagnie teatrali. A Parma ha recitato in diversi spettacoli al Teatro del Cerchio e al Teatro del Tempo. Ha ideato con Francesca Ciani della Libreria “Piccoli Labirinti” la rassegna culturale femminile “Rosa Shocking” tuttora in corso, intervenendo con letture e performance letterarie. Ha curato la regia della performance teatrale “Antonia & Emily. Due diverse solitudini”, nella quale è anche interprete in scena insieme a Stefano Mazzacurati.