L’Associazione Amici del Maria Luigia con l’occasione della mostra: “I Farnese. Architettura, Arte, Potere” al Complesso Monumentale della Pilotta (18 marzo – 31 luglio 2022), per rievocare il condottiero Alessandro Farnese, esponente valoroso di una fra le più importanti dinastie che hanno fatto la storia d’Europa e con riferimento alla Sala dei Giganti del Convitto Nazionale Maria Luigia,
ha realizzato il video:
Alessandro Farnese (1545 -1592)
generale italiano, III Duca di Parma e Piacenza, IV Duca di Castro fu uno dei massimi condottieri per lungo tempo al servizio della Spagna.
Gli Ottomani, nel 1570, assalirono l’isola di Cipro trovando resistenza con la roccaforte veneziana di Famagosta. Il papa Pio V, al secolo Antonio Ghislieri, fece appello alla Cristianità perché si formasse una lega che potesse affrontare i turchi impedendo che diventassero i padroni del Mediterraneo. Giovanni d’Austria, figlio di Carlo V e comandante della lega, volle al suo fianco l’amico fraterno Alessandro che, dopo avere riunito intorno a sé gli espoonenti delle famiglie parmensi e piacentine, si unì all’esercito di don Giovanni imbarcandosi a Genova il 26 luglio del 1571.
Battaglia di Lepanto – 7 ottobre 1571
Fu uno scontro navale tra la flotta della Lega Santa Cristiana e quella dell’Impero Turco per il predominio nel Mediterraneo che si concluse con una schiacciante superiorità delle forze alleate su quelle ottomane. Una vittoria di Pirro perché, il 7 marzo del 1573, Venezia firmava il trattato di pace a Costantinopoli a causa del quale rinunciava al possesso di Cipro impegnandosi a pagare un tributo di circa1500 ducati per il dominio dell’isola di Zante oltre ad un indennizzo di guerra pari a 300.000 ducati.
Sala dei Giganti del Collegio Lalatta
Il canonico Antonio Lalatta, fondatore per lascito testamentario del 1755 del Collegio omonimo, commissionò gli affreschi della Sala dei Giganti, così denominata per le dimensioni delle figure monocromatiche della base, al pittore Lattanzio Gambara che li realizzò tra la fine del 1572 e l’inizio del 1573.
I motivi decorativi allegorici come la mezzaluna, l’aquila, il leone, il cavaliere disarcionato dai fulmini e strali, la figura femminile che rovescia monete d’oro, che vorrebbe indicare l’ingordigia dei turchi che perdono la loro ricchezza, il vessillo lacerato, sono riconducibili alla sconfitta della potenza ottomana alla Battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571.